Ho appena guardato in internet e l'exposcuola è previsto per l'11-12-13 novembre . Martedì cercherò di capire meglio in quanto a me era stato comunicato che era dal 18 al 20 novembre. Scrivo questo messaggio anche per gli altri che hanno dato la loro adesione a partecipare alla manifestazione
Caro Gianluca, gradirei che mantenessimo questo spazio per eventuali commenti o suggerimenti per la favola inoltre nel sito del comenius ttt è d'obbligo l'uso dell'inglese per dare a tutti la possibilità a tutti di comprendere, questo è il motivo per cui ho cancellato il tuo intervento in italiano nella mia pagina, pur salvando sul mio pc il testo e il video. Quando dovrete pubblicarli e dove ve lo dirò in seguito e soprattutto solo a lavoro concluso. Comunque avete supposto bene a questa versione che potfrebbe andare se rallentata e corretta, poiché alcune pagine sono così fitte di parole che non si riesce a leggere, ne va fatta una con la lettura o meglio l'interpretazione della storia con la vostra voce. E vorrei che tutti i partecipanti del gruppo leggessero, magari dividendo in sequenze il testo e controllando sul sito www.wordreference.com la pronuncia. Lasciami controllare il testo e al più presto ti farò sapere.
Gianluca ecco qui uno spunto del giornalino..... giornalino.zip ti spiego a voce cosa manca x sistemarlo ma cmq il logo è ok... masta dare 1 impostazione al testo e un immagine d sfondo poi c siamo...
gianluca, il video è fatto bene ma la tua voce si sente malissimo. proviamo a vedere lunedì mattina presto se è successo nellatrasformazione da avi a wmv. non vale la pena pubblicarlo così. è molto simpatico ma la voce così disturba.
anche il tuo l'ho trovatyo nella mia pagina...grazie per averlo pubblicato all'ora....questi ce li avevo tutti sulla pennetta! perciò quella volta non ho insistito perchè li pubblicaste!
ho bisogno di un favore: la preside mi ha chiesto un altro dvd dei video dell'expo. non riesco più a trovare sulla mia pennetta i file wmv. riusciresti a recuperare quello dello sport..abbastanza velocemente? pubblicalo nel blog file wmv come allegato. grazie.
maria.wmvti allego il video (in wmv). devo correggere l'immagine con i ringraziamenti. guardalo bene e dimmi se c'è ancora qualcosa da sistemare che magari a me sfugge.
non ho fatto in tempo a pubblicarti foto e altro materiale. domani mattina ti porto tutto sulla pennetta, perciò tieniti pronto.
ho trovato due, tre testimonianze di donne che sono riuscite a tornare vive da quella marcia della morte, però non ho ancora bene in mente il modo come mettere le scritte e le immagini...vabbè la notte porta consiglio...ho anche preso un po' d'appunti.
lo vedo più o meno così come sequenza:
l'inizio con la marcia della morte ....qui ci metterei le testimonianze di quelle che son tornate ....ad esempio questa :
Tra la sera del 26 e 27 aprile, quando ormai si sentivano i cannoni russi che si avvicinavano, ci hanno messe nella piazza. Capimmo subito che gli ordini erano contraddittori, c’era chi urlava da una parte e chi dall'altra. Noi ci misero per strada, in fila per cinque, scortate dai soldati della SS e dai cani. Chiunque si fermava - ce l'avevano già detto - sarebbe stata uccisa con un colpo alla nuca. Camminammo in queste condizioni praticamente tutto il giorno.
poi : Otto giorni abbiamo camminato, giorno e notte, ci si strascinava una con l'altra, qualche amica che aveva un po' più di forza trascinava quella che stava per morire. ----L'ultimo giorno io non ne potevo proprio più. Quando una non riusciva più ad andare avanti si ritirava e restava per ultima. In colonna bisognava procedere sempre per cinque. C'era una pianura e un prato bellissimo. C'era un bel sole che tramontava e io ho detto "questo è l'ultimo sole. Ragazze, se venite qualche volta dalle mie parti portate i miei saluti ai miei fratelli, se anche loro torneranno, e dite loro che non ce la facevo più, che non potevo più andare avanti".
Si girava di qua e di là, si andava in su e in giù, da una parte e dall’altra, non ci
davano da mangiare, erano due giorni che non mangiavamo niente, solo erba, radicchio,
come i conigli. Non so come abbiamo fatto. Si partiva e poi avanti in un altro campo, non
so quale perché la debolezza era ormai tanta. C’erano anche uomini, eravamo una grande
fila di donne e di uomini, mentre per aria c’erano i combattimenti, e per la strada carri
armati che bruciavano. C’era stata battaglia e un aereo inglese che si abbassava per
vedere per poco non ci ha toccato. Hanno capito che eravamo dei prigionieri, una colonna
di disgraziati, di fantasmi. Così abbiamo continuato un giorno intero e una notte, un altro
giorno e un’altra notte, poi sorgeva di nuovo un altro giorno. Immaginate cosa vuol dire
camminare senza mangiare niente. ecc. ecc.
...poi dopo queste testimonianze dire: queste donne che raccontano sono tornate ma tante sono morte...tra queste Maria Lazzari.
poi si comincia con la vita e qui bisogna inserire un po' di foto di padova, un po' di ritagli di giornale o altro ad esempio sulle leggi razziali e così via: insomma si deve capire il contesto storico che c'era a padova in quegli anni (ho tutto il materiale, basta solo dettagliare un po' quello che hai già scritto tu) ...
poi arriva l'armistizio, la storia della prigionia, le due storie parallele sia della maria sia della parisina. poi ad un certo punto una a bolzano e una in germania. la lettera la metterei qui, quando avviene la deportazione e intanto scorrono le immagini del campo di concentramento...poi arriva il 27 aprile e la marcia della morte e qui si dice che è morta di tifo petecchiale durante la marcia ....
poi si dice che nel dopoguerra le hanno dato il titolo di capitano della brigata garibaldi e che ...nel (forse 1979) le viene intitolata la nostra scuola
per finire, si riprende brevemente il discorso della parisina, si dice che fu portata a bolzano, ma che si salvò. è morta nel 1987.
il suo nome è commemorato nel giardino dei giusti che hanno fatto a padova il 5 ottobre e dove si vuole piantare un albero per ogni giusto della terra...
e finiamo con una leggenda che dice che «Quando un Giusto ignoto sale al cielo è così ghiacciato che Dio deve riscaldarselo tra le dita per mille anni, prima che la sua anima possa schiudersi al paradiso»....
sabbie
non giudicare chi tenta e fallisce ma chi non vuole tentare
Gianluca's Comments
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E la vostra favola. Spero domani di vederla finita.
giornalino.zip ti spiego a voce cosa manca x sistemarlo ma cmq il logo è ok... masta dare 1 impostazione al testo e un immagine d sfondo poi c siamo...
ho trovato due, tre testimonianze di donne che sono riuscite a tornare vive da quella marcia della morte, però non ho ancora bene in mente il modo come mettere le scritte e le immagini...vabbè la notte porta consiglio...ho anche preso un po' d'appunti.
lo vedo più o meno così come sequenza:
l'inizio con la marcia della morte ....qui ci metterei le testimonianze di quelle che son tornate ....ad esempio questa :
Tra la sera del 26 e 27 aprile, quando ormai si sentivano i cannoni russi che si avvicinavano, ci hanno messe nella piazza. Capimmo subito che gli ordini erano contraddittori, c’era chi urlava da una parte e chi dall'altra. Noi ci misero per strada, in fila per cinque, scortate dai soldati della SS e dai cani. Chiunque si fermava - ce l'avevano già detto - sarebbe stata uccisa con un colpo alla nuca. Camminammo in queste condizioni praticamente tutto il giorno.
poi : Otto giorni abbiamo camminato, giorno e notte, ci si strascinava una con l'altra, qualche amica che aveva un po' più di forza trascinava quella che stava per morire. ----L'ultimo giorno io non ne potevo proprio più. Quando una non riusciva più ad andare avanti si ritirava e restava per ultima. In colonna bisognava procedere sempre per cinque. C'era una pianura e un prato bellissimo. C'era un bel sole che tramontava e io ho detto "questo è l'ultimo sole. Ragazze, se venite qualche volta dalle mie parti portate i miei saluti ai miei fratelli, se anche loro torneranno, e dite loro che non ce la facevo più, che non potevo più andare avanti".
Si girava di qua e di là, si andava in su e in giù, da una parte e dall’altra, non ci
davano da mangiare, erano due giorni che non mangiavamo niente, solo erba, radicchio,
come i conigli. Non so come abbiamo fatto. Si partiva e poi avanti in un altro campo, non
so quale perché la debolezza era ormai tanta. C’erano anche uomini, eravamo una grande
fila di donne e di uomini, mentre per aria c’erano i combattimenti, e per la strada carri
armati che bruciavano. C’era stata battaglia e un aereo inglese che si abbassava per
vedere per poco non ci ha toccato. Hanno capito che eravamo dei prigionieri, una colonna
di disgraziati, di fantasmi. Così abbiamo continuato un giorno intero e una notte, un altro
giorno e un’altra notte, poi sorgeva di nuovo un altro giorno. Immaginate cosa vuol dire
camminare senza mangiare niente. ecc. ecc.
...poi dopo queste testimonianze dire: queste donne che raccontano sono tornate ma tante sono morte...tra queste Maria Lazzari.
poi si comincia con la vita e qui bisogna inserire un po' di foto di padova, un po' di ritagli di giornale o altro ad esempio sulle leggi razziali e così via: insomma si deve capire il contesto storico che c'era a padova in quegli anni (ho tutto il materiale, basta solo dettagliare un po' quello che hai già scritto tu) ...
poi arriva l'armistizio, la storia della prigionia, le due storie parallele sia della maria sia della parisina. poi ad un certo punto una a bolzano e una in germania. la lettera la metterei qui, quando avviene la deportazione e intanto scorrono le immagini del campo di concentramento...poi arriva il 27 aprile e la marcia della morte e qui si dice che è morta di tifo petecchiale durante la marcia ....
poi si dice che nel dopoguerra le hanno dato il titolo di capitano della brigata garibaldi e che ...nel (forse 1979) le viene intitolata la nostra scuola
per finire, si riprende brevemente il discorso della parisina, si dice che fu portata a bolzano, ma che si salvò. è morta nel 1987.
il suo nome è commemorato nel giardino dei giusti che hanno fatto a padova il 5 ottobre e dove si vuole piantare un albero per ogni giusto della terra...
e finiamo con una leggenda che dice che «Quando un Giusto ignoto sale al cielo è così ghiacciato che Dio deve riscaldarselo tra le dita per mille anni, prima che la sua anima possa schiudersi al paradiso»....
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